Malattie sessualmente trasmesse

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) o malattie veneree sono patologie infettive che si contraggono attraverso il contatto sessuale.

Tra gli agenti etiologici possono essere annoverati batteri, parassiti, lieviti e virus. Esistono più di 20 tipi di malattie sessualmente trasmissibili, tra cui:

  • Condilomi
  • Molluschi contagiosi
  • Malattia da Clamidia
  • Herpes genitale
  • Gonorrea
  • Epatiti virali B e C
  • AIDS
  • Sifilide
  • Tricomoniasi
  • Scabbia
  • Ulcera molle
Immagine dermatoscopica condilomi genitali in maschio

Queste malattie colpiscono in egual misura uomini e donne, soprattutto in caso di attività sessuale promiscua. Le MST diverse dall’HIV hanno provocato 142.000 morti nel 2013.

Molte volte le MST non causano sintomi nella fase iniziale: ciò comporta un rischio maggiore di trasmettere la malattia agli altri.

I sintomi e i segni della malattia possono includere perdite vaginali, secrezione del pene, ulcere sui genitali o attorno ai genitali e dolore pelvico.

Possono essere trasmesse a un bambino prima o durante il parto e possono avere conseguenze negative per il bambino. L’uso corretto dei preservativi riduce notevolmente, ma non elimina completamente il rischio di contrarre o diffondere malattie sessualmente trasmissibili.

Sono disponibili vaccini che proteggono contro alcune infezioni sessualmente trasmissibili, come l’epatite B e alcuni tipi di HPV. Si consiglia la vaccinazione prima dell’inizio del contatto sessuale per assicurare la massima protezione. Lo sviluppo di un vaccino per la protezione contro la gonorrea è in corso. A seconda dell’etiologia della malattia i trattamenti farmacologici scelti saranno diversi.

La moderna laserterapia si offre ad alcune di queste patologie: i condilomi, ad esempio, possono essere trattati con laser chirurgico CO2 e Dye laser, anche in una sola seduta. Va sempre comunicato al paziente che dovrà sottoporsi a controlli clinici mensili, per almeno 6 mesi, dal momento che nuove lesioni potrebbero presentarsi in questo arco di tempo, considerando il periodo di incubazione virale.